• Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco”, Sala Rossa
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28 APRILE 2022

Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco”, Sala Rossa
dalle 15:00 alle 17:00

Abstract

La metafisica dell'antropocene è virale. Il virus, propriamente, è una pura entità semiotica, è l'interpretante assoluto. La sua natura non consiste in altro che nell'infezione e nel contagio, cioè nel tradursi-trasformarsi in altri interpretanti virali. Ma allora in che senso il nostro è il tempo dell'Antropocene, in quanto epoca del dominio di Homo sapiens sul mondo e la natura? Lo è in un senso diverso da quello consueto, cioè come questione etica e come responsabilità umana. Il virus testimonia piuttosto del trionfo definitivo del segno, cioè della relazione, sulla cosa. Il postmoderno - come tempo della semiosi e dell'interpretazione illimitata - è di nuovo fra noi, e questa volta per non andarsene più. Prendere sul serio il virus significa allora prendere sul serio un'ontologia affatto relazionale. Noi stessi siamo segni, come dice Peirce, il virus non fa che ricordarcelo.

 

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